Fondi russi, le indagini su Moscopoli evidenziano un giro sospetto di diversi milioni di euro. Nel mirino della Guardia di Finanza anche gli spostamenti legati alla Lega.
Nei giorni della caduta di Matteo Salvini, torna alla ribalta il caso Moscopoli con le indagini della Guardia di Finanza. Le Fiamme Gialle stanno analizzando le le operazioni dei protagonisti della trattativa italo-russa evidenziando anche i rapporti sospetti con la Lega.
Moscopoli, le indagini della Guardia di Finanza sugli spostamenti economici
La Guardia di Finanza ha monitorato gli spostamenti di denaro degli esponenti della Lega coinvolti nel caso Moscopoli. C’è di tutto nel calderone della indagini. Acquisti di immobili, prelievi di contanti, depositi, assegni, bonifici. Tutto.
Gli sviluppi delle indagini fanno sorgere il sospetto che la trattativa italo-russa possa essere stata coperta da società ideate e coinvolte nell’operazione per creare una cortina di fumo per rendere difficili se non impossibili i controlli.
Claudio D’Amico, uomo vicino a Matteo Salvini e a Gianluca Savoini, ha ritirato dal conto della Lega Nord Padania circa 110.000 euro in un anno (tra il 2011 e il 2012). Dalle indagini della Finanza starebbe emergendo una rete forse più fitta e complessa di quella ipotizzabile dagli stessi inquirenti in un primo momento. Nel mirino delle Fiamme Gialle c’è un giro sospetto da diversi milioni di euro che potrebbe far parte di un unico grande quadro riconducibile a Moscopoli.
Il caso dei 49 milioni della Lega
Non è tutto. Alla luce delle note vicende che riguardano il Carroccio, gli inquirenti stanno verificando se nell’operazione possano essere circolati anche i famosi quarantanove milioni che la Lega deve rendere allo Stato italiano.